mercoledì 28 settembre 2011

Barbapapa

Ci sono arrivata tardi ma...ecco qui il primo anime sbarcato in Italia ma inventato in Francia... durante i moti rivoluzionari degli anni 70... Questi assomigliano a me e al mio fidanzato ma anche gli altri componenti della famiglia dei Barbapapa sono bellissimi! Sarò tarda ma li ho scoperti ora...
Compresa anche la frase "Resta di stucco: è un barbatrucco". Un tipo che conoscevo secoli fa la diceva sempre e io pensavo fosse un po' scemo.

Barbabravo (in originale "Barbibul") è blu. È lo scienziato ed inventore della famiglia Barbapapà: a volte però le sue idee sono troppo audaci e i suoi esperimenti finiscono per causare catastrofiche conseguenze.
 


Barbottina (in originale "Barbotine"): è arancione. Stereotipo dell'intellettuale, porta gli occhiali e ama leggere. Intelligente e ironica, si diverte a stuzzicare il fratello Barbabarba con commenti scherzosi sui suoi quadri.

 

In realtà ci sarebbe anche Barbabarba (in originale "Barbouille"). È l'artista di casa e la sua pelliccia nera è spesso imbrattata dei colori che usa per dipingere.

Le cose degli altri...

Visto che il mio gruppo di illustrazione Zabalita è fatto da persone figherrime, ancora una volta rubo dalle mail per condividere con voi...
Questa è di Barbaquercia (il maschio, per intenderci).
La musica è di Yann Tiersen...
Ogni pipistrello, agli occhi di un topo, è un angelo.

giovedì 22 settembre 2011

You are here, Francè.


E adesso a chi farò vedere le mie pitture astruse?

Aforando

Dio (o chi per lui) ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre.
(James Matthew Barrie)
Chi per lui.
(Julie Maggi)

mercoledì 21 settembre 2011

Un funerale

Pensiamo di poter fare tante cose con le persone  a cui vogliamo bene, ma quando esse scompaiono rimangono solo i ricordi di quello che realmente abbiamo fatto. Credo che immaginerò di aver fatto con te un giro per i Fori Imperiali, di essere andati al mare, d'inverno, solo per fumarci una sigaretta e chiacchierare di quando avevi trent'anni, di aver mangiato giapponese insieme e tu che mi raccontavi qualche strano aneddoto su Hokusai. Ma tutte queste cose le farò da sola. E' sempre così. Sono sempre questi i pensieri che ti rimangono quando un amico se ne va. E che non ne sapevo nulla e che anche se avessi saputo non avrei comunque potuto farci niente. E che siamo tutti una manica di stronzi.


martedì 20 settembre 2011

L'opinione di J. Wilkon sull'arte

Prima devi conoscere ciò che stai per dipingere e come appare. Poi devi sapere come si muove, come corre, striscia, nuota o vola. Per molti questo significherà la fine dei proprio sforzi artistici, ma altri vanno avanti e dipingono la tristezza, la felicità, la paura ed il coraggio. Solo pochi raggiungono il punto in cui possono dipingere l'odore o il sapore di un frutto o addirittura, il silenzio e il sogno. Se puoi fare tutte queste cose allora devi conoscere il modo di metterle insieme in una storia e in un'illustrazione. Tutto deve essere fatto nel luogo giusto e al momento giusto, in modo che la tensione del libro sorga come sorge in un teatro.

Dalle mie parti ci sono anche persone sveglie

Mi piacerebbe moltissimo partecipare a questo festival  chiamato FAME. Si svolge a Grottaglie e vede protagonisti un sacco di artisti underground provenienti da più o meno tutto il mondo (ovviamente Italia compresa). Mi sembra una cosa bellissima che qualcuno dalle mie parti stia tentando di svecchiare le menti dei cittadini di paesini dimenticati da tutti, pieni di storia e di cultura ben archiviate da qualche parte nascosta. Sono stati bravissimi ad organizzare il tutto e bravissimi a realizzare le opere, anche quelle meno apprezzabili da un punto di vista decorativo. Fanno bene, in Italia bisogna rompere i coglioni per farsi ascoltare.


Se proprio dovete fare i monaci...

Fatelo per un buon motivo. (Lo stesso vale per la politica...ma vabbè...)


Ad esempio vorrei portare alla vostra attenzione questo signore qui. Questo monaco si chiama Loun Sovath. Si occupa da un sacco di anni di denunciare, usando la sua telecamera come arma, i soprusi dei "ricchi" sui "poveri". I più umili abitanti delle terre che visita si trovano spesso a vedersi espropriare le terre affinchè ricchi uomini d'affari possano costruirci sopra hotel di lusso e quant'altro permetta loro di mantenere il proprio status. Che dire, non ci sarebbe bisogno di essere monaci per documentare tutto questo ma proprio il suo essere monaco lo rende intoccabile da parte dei mafiosi boss che chiaramente non apoprezzano le sue doti di cronista.

giovedì 15 settembre 2011

Prossimamente nelle vostre librerie...

Ebbene si, uno degli aspetti positivi di aver spostato la tesi a febbraio è che posso fare tutta una serie di cose che altrimenti avrebbero visto la luce tra millemila anni. Per esempio stampare il mio volume de "I racconti di Poe". Sono 90 pagine di puro fumetto soft punk con tendenze decisamente poco etero e plateali accuse a coloro che si occupano di politica delle anime. Ne sono molto fiera visto che, quando prenderà il volo potrò dire di aver fatto nascere non solo albi, ma anche volumi a fumetti AUTOPRODOTTI. Spero vi piacerà. :-) ho trovato questa tipografia che è very economica...si chiama Atena. Digitale vs offset...per le autoproduzioni vince il primo.




Questa è la vecchia copertina che avevo preparato...ma mi sa che ne farò una nuova...voi che dite?


Francese bella e brava.


Boh, che fare in questi casi? L'ho conosciuta a Crack! Fumettidirompenti qualche anno fa. Beh dai, almeno non mi ha fatto pure sgarare dalle risate. Pè gniente. Però è brava. Azzo.


La gomma maya

"La parola inglese "chewing gum" ha subìto uno spontaneo processo di italianizzazione diverso da regione a regione, divenendo di volta in volta cingoma o cingomma, ciunga, ciuinga, ciuinghino, gigomma, gingomma, gomma, cingom, cincingomma, ciringomma, sciangomma, cevingum, cinciùm. Altrettanto usati, seppur non derivati direttamente dalla parola chewing gum sono, ad esempio, cicca, cicles (vedi più sotto a proposito del Chicle), cicolo, caucciù, masticante, mastica, tiramastega, ciga, masticozza."

Le GINGOMME si chiamano così! Meno male...qui a torino le chiamano cicles e io lo odio.

Ma chi è che la chiama masticozza? Mastica cozza. Ma sti cazzi.

mercoledì 14 settembre 2011

...nel nome dell'arte e dell'amor proprio, darò la tesi a febbraio.

Ebbene si...ho deciso! Fino ad oggi è stato solo un piccolo tarlo che mi scavava il cervello ma ora ho realizzato.
Devo preparare tre esami per il 3 (studiare un altro libro e ripassare il primo-tutto dell'adorata "fenomenologia delle arti contemporanee"), 6 (critica d'arte, il mio relatore della tesi- vi ho detto tutto)e 7 ottobre (realizzare svariate tavole di fumetto), finire tre tele per la laurea (e non trovo il prof con cui mi dovrei laureare perchè si vede che essendo mezzo in pensione è scomparso dal mondo). 

Siccome poi mi piacerebbe pubblicare il saggio che sono stata a preparare per tutta l'estate, con 40 gradi in casa...beh, diciamo che tantovale finire le cose con la dovuta calma e iniziare sto biennio con l'ansia. Io lo sapevo che finiva così. LO SAPEVO.

In tutto questo da qui a febbraio infilerò anche: tutte le materie del primo semestre più relativi esami, palestra e piscina, preparazione dell'Art Book per The Brooklyn Art Library (già citato...no??Questo.), finire le mie nuove autoproduzioni (gli ultimi sgoccioli di Poe e gli Aforismi illustrati volume 1), finire Elenoir2, farmi crescere i capelli che quel disgraziato del mio parrucchiere ha tagliato in modo obrobrioso, licenziare il mio fidanzato se non mi preparerà il suo buonissimo ragù almeno una volta al mese per tirarmi su di morale...e ricomprare il frigo: sbrinarlo col cacciavite non è stato un bene.

Devo essere più felice o più triste?? Mi ero prefissata questa scadenza in modo così altalenante che davvero non so che pensare adesso. Boh, come si dice a Roma: sti cazzi. Ce la farò comunque e spakkerò almeno 2 universi, facendocela.

martedì 13 settembre 2011

Zabalito


Sono tornata da pochi giorni da un corso intensivo di illustrazione tenuto da Javier Zabala. Costui ha fatto letteralmente impazzire l'intera classe, chi per un motivo e chi per un altro. Avete presente il classico tipo sulla quarantina passata, accento spagnolo, che prende un pennello e con due linee tira giù un capolavoro? Era pure simpatico! Ecco, ha disarcionato il mio senso estetico e lo ha portato così vicino all'astrattismo che adesso ho voglia di dimenticarmi dei materiali che ho usato fino ad oggi. Non voglio parlare del fatto che lui stesso mi ha detto delle cose... tra queste il fatto che devo uscire dal "mio" stile di fumetto perchè si tratta solo di un qualcosa utile a farmi sentire inserita in una comunità di persone che disegna così. Poi devo lavorare molto sulla composizione, i colori vanno bene, è meglio il mio segno a pennello che a pennino....cose così. So bene che chi non fosse illustratore si domanderà che diavolo di importanza possano avere queste cose... ma sono fondamentali, e lui le ha capite dopo solo tre giorni che mi conosceva. Un mito. E' stato un corso bellissimo anche perchè la classe era veramente affiatata e ci siamo trovati benissimo fin da subito: disegnare per strada, mangiare a villa Ada la pizza bianca i fichi e il prosciutto...chi se le dimentica???(grazie Patrizia per tutto quel cibo!). Appena arrivata a Roma non riuscivo a contattare colui che avrebbe dovuto ospitarmi e così mi sono fatta un giro da Fra e Rocco...e poi sono stata da Francesca "Zabala", in cui ho trovato un'ottima amica con cui confrontarmi :-) Sono piena di energie e mi rode solo doverle usare per la tesi...Sono in crisi nera e credo proprio che sarà un casino riuscire a darla adesso!!! (febbraio mi salverà)