lunedì 30 gennaio 2012

Lettera alla mia generazione: parte 1

Avete dormito sta notte? Quali erano i vostri pensieri prima di addormentarvi? C'è paura, ansia, panico oppure speranza, gioia e tranquillità? Quello che fate è frutto di una scelta giusta che avete fatto in passato o no? Avrete mai le possibilità che hanno avuto i vostri genitori? Eh, loro erano più poveri in partenza ma poi non hanno avuto troppi problemi a trovare un lavoro, farsi una famiglia e creare...voi. Noi saremo ancora qui tra dieci anni? A piangere per la colpa di essere nati in un mondo più complicato? Avremo la fortuna, perchè di fortuna si tratta, di poter fare quello per cui abbiamo studiato tanto, quello che ci renderebbe felici? O passeremo una vita insoddisfatta, accontentandoci di tappare i buchi con un lavoro che magari doveva essere solo "temporaneo, finchè non mi sistemo meglio"? 
Se siete persone che hanno fatto centinaia di chilometri per trovare una nuova città nella quale crescere, che hanno fatto tante esperienze, che si sono scottati e hanno cambiato la pelle, forse diventando un tantino più cinici (prima ancora che comparisse la prima ruga), non siete da soli. Se vi siete stufati di correre dietro al futuro dei vostri sogni, che tante volte avete visto così vicino, e adesso sentite premere qualcosa sul petto e sapete che non è altro che lo sguardo privo di comprensione di un'altra generazione che tutto ha preso e ora ci chiama bamboccioni, oltre al danno pure la beffa. 
Beh, alzate la testa e prendete un respiro e ancora una volta fate quello che vi è possibile. Sacrificatevi ancora. Ancora notti a lavorare senza nessuno che vi paghi, ancora cedere a compromessi privi di equità, ancora consapevolezza di un domani senza famiglia, ancora certezza di una fredda vecchiaia. Ma non pensate mai che sia la fine. Usiamo le nostre energie per aggrapparci alle zattere che di tanto in tanto passano per questo mare. Siamo tanti ma siamo tutti qui, nuotiamo fianco a fianco e l'unica cosa che possiamo fare è cercare di stare su, a galla facendo il morto. 
Non siete gli unici che vengono guardati come se fossero dei sacchetti della monnezza, raccolta differenziata ovviamente, a seconda di quello per cui vi siete preparati c'è un contenitore diverso. A volte persino i genitori stessi sembrano dirci con gli occhi e con le parole "che dopo tanti sacrifici" ora siamo come il vuoto a perdere.
Se siete donne è pure peggio. Le vostre mamme che "lottando hanno conquistato il diritto al voto" e vi hanno permesso di essere donne libere e lavoratrici, non schiave della famiglia, del matrimonio e del compito sociale di essere mamma ora vi vorrebbero sposate, magari con uno ricco, di buona famiglia. Ma mica per altro, loro si preoccupano per il vostro futuro. 
E tutto quello per cui avete combattuto voi? Tutte le volte che vi siete rese conto che le vostre mamme non avevano sconfitto tutti i draghi di cui vantavano battaglie gloriose? Quella volta che non vi hanno assunte perchè donna di quasi trent'anni? O quando per ricevere un si avreste dovuto lasciare che certe cose venissero fatte?
E poi niente assicurazione, niente contributi, niente certezza di rinnovo del contratto a progetto, niente cassa integrazione (beh, non avete nemmeno un contratto) o addirittura firmare dimissioni in bianco e cose così. 
E se lavorate in ambito artistico niente remunerazione per almeno i primi 10-15 progetti andati in porto il che, se va bene vuol dire i migliori anni della tua vita passati a sgobbare senza mettere nulla da parte per il futuro, vivendo in una casa minuscola insieme a persone ancora più depresse di te che non sanno nemmeno cosa faranno dopodomani, figurati tra un anno.

Non siete da soli.

venerdì 27 gennaio 2012

Yummy: cosa c'è di meglio del caffè e del cioccolato?

Cupcakes al caffè



 

per 12 cupcakes

per la glassa al caffè

per la crema al mascarpone

per decorare

■ Preparazione

Cupcake al caffè
Per preparare i cupcake al caffè e mascarpone in modo originale, ho pensato di farli cuocere in pirottine di silicone a forma di tazzina da caffè, ma in alternativa potete anche cuocerli nelle classiche pirottine di carta e poi mettere ogni cupcake in una tazza. Con uno sbattitore, lavorate il burro (a temperatura ambiente) a crema assieme allo zucchero (1), poi aggiungete le uova (sempre a temperatura ambiente) una alla volta, sempre sbattendo e amalgamando per bene gli ingredienti prima di aggiungere l’uovo successivo (2). Unite anche il caffè tiepido (3)
Cupcake al caffè
e infine la farina preventivamente mischiata e setacciata con la vanillina e il lievito (4). Suddividete il composto ottenuto in 12 pirottine di carta posizionate all’interno dello stampo per cupcake (5) oppure nei pirottini in silicone a forma di tazzine di caffè (6) e infornate a 180° per circa 25-30 minuti in forno statico (prima di estrarli, fate la prova stecchino per assicurarvi che siano cotti).
Cupcake al caffè
Nel frattempo preparate la crema al mascarpone montando la panna fresca con 30 gr di zucchero a velo (7). In un’altra ciotola sbattete il mascarpone assieme ai tuorli e a 30 gr di zucchero a velo (8), quindi mischiate delicatamente i 2 composti stando attenti a non smontare la panna (9). Mettete il composto di mascarpone e panna in frigorifero dentro ad un contenitore con il coperchio.
Cupcake al caffè
Pochi minuti prima di sfornare i cupcake, preparate la glassa al caffè mischiando in una ciotola 250 gr di zucchero a velo assieme al caffè espresso bollente (10); amalgamate fino ad ottenere un composto denso (11) (se risultasse poco denso aggiungete un poco zucchero a velo e nel caso contrario aggiungete un po’ di caffè). Non appena sfornerete i cupcake ricopriteli ancora caldi con la glassa e lasciateli raffreddare (12).
Cupcake al caffè
Estraete il composto di mascarpone dal frigorifero e versatelo delicatamente all’interno di una tasca da pasticcere munita di bocchetta liscia del diametro di circa 8-9 mm e praticate al centro di ogni cupcake al caffè una spirale di crema (13) che andrete a spolverizzare con del cacao amaro (14). Guarnite ogni cupcake con un paio di cioccolatini a forma di chicco di caffè e accompagnate ogni “tazzina” con un cucchiaino di cioccolato (15).


Copiata para para da qui: http://ricette.giallozafferano.it/Cupcake-al-caffe.html Me la segno come promemoria!!!

Interview ^___^




-Elena Romanello7 gennaio 2012-    Accanto ai fumetti tradotti dai mercati floridissimi come titoli come quello statunitense o quello giapponese, o dai Paesi più elitari, come l’America latina o l’area franco belga, sono ormai molti i nomi di artisti italiani della Nona Arte, alcuni anche giovanissimi.
Julie Maggi, fumettista e vignettista torinese, è ormai una presenza costante a fiere ed eventi del settore e ha raccontato ad Articolotre qualcosa su cosa fa e cosa progetta.

Come sei arrivata a fare la fumettista?
Ho iniziato a fare la fumettista prima leggendo molti fumetti, poi studiando disegno e dedicandomi al perfezionamento delle mie sceneggiature. Fin da bambina copiavo i disegni che vedevo in giro e cercavo sempre di esprimere i miei sentimenti con delle illustrazioni. Poi mi sono resa conto che volevo farlo come mestiere e ho cercato di farmi una strada.

Qual è la tua opera a cui sei più legata?
Sono molto legata ad Elenoir, che, pur non essendo prettamente a fumetti (è un romanzo illustrato) rappresenta per me un’età di passaggio, l’adolescenza, in cui molte cose della mia vita sono cambiate. Oltretutto l’ho scritto e disegnato a 21 anni, quindi mi fa molta tenerezza. Ricordo ancora il giorno in cui trovai la prima copia in libreria… un’emozione unica che forse solo una madre può capire!

Che metodo di lavoro hai?
Sono abbastanza severa con me stessa: amo svegliarmi la mattina prestissimo, mettermi subito al lavoro per l’intera giornata e semmai lasciarmi dei giorni liberi durante la settimana per visitare mostre o per brevi trasferte in altre città o in campagna, dove coltivo le mie piante e medito. La mia giornata tipo è molto diversa a seconda della fase del lavoro: se sto scrivendo una trama necessito di silenzio umano e tanta musica rilassante; se invece sto disegnando ho bisogno di ispirazione, quindi necessito di prepararmi con un’oretta di letture interessanti (dai giornali ai libri illustrati); nella fase dell’inchiostrazione la cosa più importante è che nessuno mi tocchi: se mi casca una goccia di inchiostro mi sentono gridare anche a Tokyo. Infine c’è la colorazione: è la fase più rilassante e interessante, ma anche carica di tensione, la scelta dei giusti colori è fondamentale e, lavorando solo ad acquerello, non posso permettermi di sbagliare.

Quali sono i tuoi maestri in ambito fumettistico e non?
Amo molto tutti gli illustratori e i fumettisti dei primi anni del secolo scorso o addirittura della fine dell’Ottocento: Antonio Rubino, Aubrey Beardsley, ma anche Jill Barklem e Arthur Rackham. Nella vita reale ho avuto la fortuna di incontrare persone del calibro di Javier Zabala e Fatih Mika, professionisti nel campo dell’illustrazione il primo e dell’incisione il secondo, che, più di ogni altra cosa, mi hanno dato un metodo di lavoro.

Progetti a cui stai lavorando e prossimi?
Al momento sto lavorando ad un graphic novel intitolato Lamour, completamente scritto, disegnato e colorato da me. Si tratta del mio primo fumetto non a puntate ed interamente a colori: un lavoro lungo ed accurato che necessiterà di un paio d’anni per la realizzazione. Ho terminato quest’estate la stesura di Elenoir 2, il mio secondo romanzo con Elenoir come protagonista e ho completato anche il volume da novanta pagine de “I racconti di Poe”. Presto lo metterò in vendita come raccolta autoprodotta delle storie della piccola punk. In futuro conto di realizzare le illustrazioni dei miei aforismi e poi chissà… al momento credo di essere molto legata al presente!

Come vedi il mercato del fumetto e dell’illustrazione in Italia?
Decisamente in crisi e poco attraente per un giovane artista che necessiti di una crescita “sul campo”. Ma forse è proprio questo che ci rende più forti: sapere che, solo grazie alla professionalità e alla creatività costantemente rinnovata possiamo uscire da questo miasmatico vecchio sistema editoriale, artistico e, più in generale, lavorativo.

Ps: in realtà sono Pugliese, ma vabbè. :-)

sabato 21 gennaio 2012

I testimoni di Genova.

Poco fa hanno suonato alla mia porta due donne sulla cinquantina e mi hanno posto vari quesiti di ordine religioso (testimoni di Geova, di sabato mattina, un classico). Poi, anche dopo avergli risposto di essere atea, hanno insistito per lasciarmi gratuitamente (e vorrei vedere) la rivista Svegliatevi! . A parte l'assurdità del chiamare una rivista di ordine religioso " Svegliatevi!"...ma vabbè, si sa che la coerenza non è un dono delle persone di fede. Stavo pensando che mi piacerebbe, essendo una disegnatrice di fumetti, realizzare un contro-opuscolo da consegnare a tutti i personaggi che si affaccino alla mia porta (e a quella di chi volesse essere coinvolto nel mio bizzarro progetto). Poche pagine, nulla di che, giusto per farmi due risate. Non potrò avere una tiratura di 42.182.000 copie in 194 lingue come loro (manco sapevo che esistessero tutte quelle lingue, altro che Babele)...ma potrò, nel mio piccolo, reagire, al tentativo di queste persone di rovinarmi i sabato mattina? Mi consigliate degli argomenti da Top 10 da inserire nel mio opuscolo illustrato? Conoscete altri disegnatori che sarebbero felici di collaborare? :-)

E non apro nemmeno il discorso sul contenuto della rivista...meglio di no.

mercoledì 18 gennaio 2012

Sono innamorata.

In questo periodo se dovessi vestirmi con i miei sentimenti, mi vestirei d'amore. Mi innamoro della musica, dell'arte, delle persone e sono felice. Beccatevi sto capolavoro...




Ho preparato gli sfondi per il Pierrot, che ho deciso di chiamare "I segreti delle dame", se la mia metà artistica acconsente. Sono venuti strabene.
Sta sera cucino queste:

Crêpes Norvégienne
  • 125 g farine de Sarrazin
  • 125 g farine de froment
  • 3 oeufs
  • ½ l de lait
  • tranches de saumon fumé
  • crème fraîche
  • aneth ciselé surgelé
  • 1 c. à soupe d'huile pour la crêpière
  • 1 c. à soupe de beurre fondu

Préparation
pour Crêpes Norvégienne

Battez la pâte à crêpes avec tous les ingrédients nécessaires. Laissez reposer, battez à nouveau et allégez avec un peu plus de lait si nécessaire.
Commencez à faire cuire la première face de la crêpe, déposez-y la tranche de saumon fumé puis ½ c. à café de crème fraîche et poudrez avec l'aneth ciselé surgelé en boîte.
Repliez la crêpe en quatre, retournez et faîtes dorer l'autre face de la crêpe. Dégustez bien chaud avec un petit vin blanc léger du Luxembourg bien frais.

lunedì 16 gennaio 2012

Marcel Marceau I love u!

Marcel Marceau I love u!

Dorothy Perkins striped shirt
$12 - dorothyperkins.com

Kaliko bolero jacket
£30 - johnlewis.com

Old Navy wide leg pants
$9.97 - oldnavy.gap.com

TopShop cotton pants
£2 - topshop.com

Dolce Gabbana ballerina flat
£199 - profilebrighton.co.uk

Black hat
£27 - kinkyangel.co.uk

Revlon Crayon Yeux Eye Liner Pencil N°1 Black
€9,40 - placedestendances.com

E rieccomi!

Proprio ieri ho nuovamente lasciato Facebook. Questa volta non ho avvisato nessuno, un po' perchè non me ne frega nulla di avvisare una massa di gente che se ne sbatte di quello che faccio e non faccio. Secondo perchè ormai i miei amici più cari hanno capito il mio rapporto di amore odio con quel malefico social network. Il mio progetto di autofinanziamento di Lamour, il mio prossimo fumetto, è fallito miseramente: sono stati donati 30 euro su 3000 di target. Che tristezza. Hai voglia a dire alle persone che le donazioni partivano da due euro (e non mi venite a fare i discorsi della serie "non ho soldi", cazzo, due euro sono quelli che buttate in sigarette, in una birra piccola o due pacchetti di chewing-gum, ma per piacere). Ma vabè, passiamo avanti. Ho scoperto con mio grande piacere di andare d'accordo con un compositore di musica elettro-dub-qualcos'altro (non conosco altre definizioni per il suo genere, moderno, anzi contemporaneo, ma fico). Il suo nome è Dr Surfreak, e qui trovate delle belle tracce scaricabili. Ma perchè vi dico ciò? Beh, in attesa che arrivi il giorno del giudizio (la mia tesi è sempre più vicina, tutti i bozzetti sono stati approvati e la parte scritta è stata approvata) ho deciso di realizzare il mio primo cartone animato in stop motion!!! Basta Vecchi progetti per un po'! Anche perchè ho finito il volumone dei racconti di Poe e sono a quota 90 aforismi, tutti da illustrare! Per Elenoir 2 attendo il post tesi... ma nel frattempo perchè no, cimentiamoci con questo nuovo mondo. Vorrei realizzare gli sfondi ad acquerello e per quanto riguarda il personaggio, che sarà Pierrot, userò delle bambole di carta... Tipo quelle qui sotto:


 Sto già iniziando a fare i bozzetti per lo storyboard e mi sto gasando come una pazza. A presto per gli aggiornamenti!