-Elena Romanello – 7
gennaio 2012- Accanto ai fumetti tradotti dai mercati floridissimi
come titoli come quello statunitense o quello giapponese, o dai Paesi
più elitari, come l’America latina o l’area franco belga, sono ormai
molti i nomi di artisti italiani della Nona Arte, alcuni anche
giovanissimi.
Julie Maggi, fumettista e vignettista
torinese, è ormai una presenza costante a fiere ed eventi del settore e
ha raccontato ad Articolotre qualcosa su cosa fa e cosa progetta.
Come sei arrivata a fare la fumettista?
Ho iniziato a fare la fumettista prima leggendo molti fumetti, poi
studiando disegno e dedicandomi al perfezionamento delle mie
sceneggiature. Fin da bambina copiavo i disegni che vedevo in giro e
cercavo sempre di esprimere i miei sentimenti con delle illustrazioni.
Poi mi sono resa conto che volevo farlo come mestiere e ho cercato di
farmi una strada.
Qual è la tua opera a cui sei più legata?
Sono molto legata ad Elenoir,
che, pur non essendo prettamente a fumetti (è un romanzo illustrato)
rappresenta per me un’età di passaggio, l’adolescenza, in cui molte cose
della mia vita sono cambiate. Oltretutto l’ho scritto e disegnato a 21
anni, quindi mi fa molta tenerezza. Ricordo ancora il giorno in cui
trovai la prima copia in libreria… un’emozione unica che forse solo una
madre può capire!
Che metodo di lavoro hai?
Sono abbastanza severa con me stessa: amo svegliarmi la mattina
prestissimo, mettermi subito al lavoro per l’intera giornata e semmai
lasciarmi dei giorni liberi durante la settimana per visitare mostre o
per brevi trasferte in altre città o in campagna, dove coltivo le mie
piante e medito. La mia giornata tipo è molto diversa a seconda della
fase del lavoro: se sto scrivendo una trama necessito di silenzio umano e
tanta musica rilassante; se invece sto disegnando ho bisogno di
ispirazione, quindi necessito di prepararmi con un’oretta di letture
interessanti (dai giornali ai libri illustrati); nella fase
dell’inchiostrazione la cosa più importante è che nessuno mi tocchi: se
mi casca una goccia di inchiostro mi sentono gridare anche a Tokyo.
Infine c’è la colorazione: è la fase più rilassante e interessante, ma
anche carica di tensione, la scelta dei giusti colori è fondamentale e,
lavorando solo ad acquerello, non posso permettermi di sbagliare.
Quali sono i tuoi maestri in ambito fumettistico e non?
Amo molto tutti gli illustratori e i fumettisti dei primi anni del
secolo scorso o addirittura della fine dell’Ottocento: Antonio Rubino,
Aubrey Beardsley, ma anche Jill Barklem e Arthur Rackham. Nella vita reale ho avuto la fortuna di incontrare persone del calibro di Javier Zabala e Fatih Mika,
professionisti nel campo dell’illustrazione il primo e dell’incisione
il secondo, che, più di ogni altra cosa, mi hanno dato un metodo di
lavoro.
Progetti a cui stai lavorando e prossimi?
Al momento sto lavorando ad un graphic novel intitolato Lamour,
completamente scritto, disegnato e colorato da me. Si tratta del mio
primo fumetto non a puntate ed interamente a colori: un lavoro lungo ed
accurato che necessiterà di un paio d’anni per la realizzazione. Ho
terminato quest’estate la stesura di Elenoir 2, il mio secondo romanzo
con Elenoir come protagonista e ho completato anche il volume da novanta
pagine de “I racconti di Poe”.
Presto lo metterò in vendita come raccolta autoprodotta delle storie
della piccola punk. In futuro conto di realizzare le illustrazioni dei
miei aforismi e poi chissà… al momento credo di essere molto legata al
presente!
Come vedi il mercato del fumetto e dell’illustrazione in Italia?
Decisamente in crisi e poco attraente per un giovane artista che
necessiti di una crescita “sul campo”. Ma forse è proprio questo che ci
rende più forti: sapere che, solo grazie alla professionalità e alla
creatività costantemente rinnovata possiamo uscire da questo miasmatico
vecchio sistema editoriale, artistico e, più in generale, lavorativo.
Ps: in realtà sono Pugliese, ma vabbè. :-)
Ps: in realtà sono Pugliese, ma vabbè. :-)
non capisco perchè tu non mi abbia citato tra i maestri :D
RispondiEliminaforse perchè sei un minchione? :-D a rocchèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè! Daje sempre!
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