domenica 25 marzo 2012

Trovare un editore: un lavoro a tempo pieno.

Se qualcuno di voi si è mai cimentato nella scrittura o nel disegno di libri illustrati e fumetti sa già di cosa mi accingo a parlare. La ricerca affannosa di un editore serio, ragionevole e di buon gusto che si prenda il mio materiale (di indubbia qualità) e che lo pubblichi, con tanto amore e con la dovuta dedizione. Che faccia il suo lavoro insomma. Eccomi qui, laureata da nemmeno una settimana (non vi racconto com'è andata...è andata benissimo) e già di nuovo alle prese con i miei progetti, quelli che avevo temporaneamente archiviato in vista degli impegni scolastici per la tesi.
Al momento ho un saggio, un romanzo (con illustrazioni, chiaramente) e un fumetto che necessitano di essere piazzati al più presto sugli scaffali di tutte le librerie italiane. Ce la farò? Chi lo sa.
Una cosa è certa, questa seconda volta (la prima mi aveva portato a pubblicare Elenoir, il mio primo romanzo) parto già con le idee chiare riguardo ad un sacco di cose: sfanculare una buona fetta di editori in quanto richiedono laute somme di denaro per pubblicare le mie fatiche; scegliere tra centinaia di editori diversi solo ed unicamente quelli che piacciono a me e poi sperare che io piaccia a loro- un po' come in una relazione amorosa; curare i miei prodotti al massimo delle mie potenzialità, senza fretta e senza lasciarmi influenzare da questo o quell'editore nella speranza vana che una somiglianza con i loro prodotti possa facilitare il mio ingresso nel loro catalogo; non prendermi troppo sul serio: se va, bene, se no, chissene, so come funziona e so che non è facile.
La cosa di cui però non posso fare a meno di parlare è la quantità di modus richiesti da parte delle diverse case editrici per l'invio dei manoscritti! Vi narro i più divertenti in cui mi sono imbattuta fin'ora e, visto che ci sono, vi indico le 4 o 5 (o più) cose che bisogna assolutamente fare per inviare i propri manoscritti nel migliore dei modi (e nel migliore dei mondi possibili).
Allora: la casa editrice con le direttive più assurde in cui mi sono imbattuta è la e/o che a quanto si dice sul suo sito accetta proposte solo nei mesi di ottobre, febbraio e giugno. Nei restanti mesi si vede che manda i suoi lettori professionisti a svernare con valigioni pieni di manoscritti in qualche isola caraibica.
Per quanto riguarda i colossi come Mondadori, Bompiani e Rizzoli e Feltrinelli la cosa è chiara: bisogna avere dei santi in paradiso, ovvero conoscere gente che ci lavori. Qualche anno fa, e qui vi racconto una storiella divertente, ero alle prese con la ricerca dell'editore per Elenoir (che, per inciso, alla fine fu Foschi, il quale sarà il primo a cui manderò il manoscritto di Elenoir 2). In preda ad un attacco di ingenua follia, trovato un numero di telefono qualsiasi sul sito di Mondadori, decisi di chiamare per avere informazioni. Non ricordo chi mi rispose e nemmeno da quale ufficio parlasse ma ricordo quello che mi disse: "Hai parenti, amici o conoscenti che lavorano in Mondadori? Beh, allora risparmia fatica e denaro e rivolgiti altrove, fidati.". Così feci.
Altra cosa buffa è che, se si va, ad esempio, sul sito di Bompiani (ma anche su altri dello stesso gruppo editoriale) c'è una sottospecie di forum, che è più un botta e risposta, in cui se si vuole si possono rivolgere domande più o meno sensate alla direttrice, tale Elisabetta Sgarbi (credo, e dico, credo, sorella di Vittorio). Il forum è da leggere...interessante e divertente quanto inutile per capire dove andare a parare per la pubblicazione.
Poi ci sono i soliti editori a pagamento, poi quelli che hanno siti osceni, quelli che pubblicano solo cose in dialetto di Bergamo bassa e quelli che non vogliono i manoscritti cartacei perchè credono nella salvaguardia delle foreste (però non fanno gli e-book).
Insomma, è un  lavoro a tempo pieno. Ma permettetemi di darvi qualche piccola dritta:
  1. In questo link trovate l'elenco di tutti (chi più chi meno) gli editori italiani, comprensivo di scheda di ognuno di loro, nel bene e nel male. Non so quanto possa essere esaustiva ma si tratta di 300 e passa pagine che vi faranno risparmiare tempo e pazienza!
  2. Se volete pubblicare un romanzo ricordatevi di organizzare prima tutto il materiale da spedire. non ha senso andare in copisteria 3000 volte, no? Informatevi per prima cosa su quali sono gli editori che desiderano la copia cartacea del manoscritto e quali la vogliono la copia digitale, dopodichè fatevi due conti e andate a stampare;
  3. Ricordatevi di spedire i manoscritti avvalendovi della tariffa piego di libri, se no andrete falliti;
  4. Preparate una seria lettera di presentazione, non esagerate con l'autostima ma nemmeno siate dei Fantozzi: riconoscere il proprio valore è la cosa più importante quandosi vuole pubblicare bene.
  5. Scrivete una breve sinossi e poi anche una brevissima. Diciamo 2 pagine la prima e 5 righe la seconda;
  6. Individuate il vostro pubblico prima di individuare il vostro editore: girate per le librerie e guardatevi intorno. Che tipo di libri simili al vostro ci sono in libreria e chi li legge?
  7. La vostra biografia è importante: se questo è il vostro primo romanzo e fino a ieri avete fatto l'arrotino come mestiere, non importa. Se riuscite ad affascinare chi legge le mirabolanti avventure di un arrotino, figuriamoci cosa farete col vostro romanzo.
  8. Alcune case editrici vogliono sapere perchè sono state scelte da voi per l'invio del manoscritto. Fateglielo sapere che vi ha attirato la cura con cui hanno scelto il logo della casa editrice ma magari datevi un'occhiata anche al catalogo.
  9. Individuate i capitoli migliori del vostro libro, saranno quelli che invierete per fare in modo che chi li leggerà si faccia un'idea precisa del vostro lavoro;
  10. Conoscete qualche addetto ai lavori (scrittore, editor, direttore marketing....quello che vi pare) che faccia parte della casa editrice che vi interessa? Chiedetegli consigli senza vergognarvi ma non usatelo come passepartout per entrare nelle grazie dell'editore. Le cose, a volte, vengono da sè.
  11. Rileggete mille volte il manoscritto e non inviatelo finchè non ne siete pienamente soddisfatti: non vorrete arrivare alla pubblicazione dicendo "Eh, a pag. 207 avrei potuto...";
  12. Ricordatevi di inserire i vostri recapiti sia sulla busta che invierete che sul manoscritto, e non dimenticatevi di aggiungerli sulla lettera di presentazione e la sinossi, piccolini ma leggibili, in un angolo della pagina.
Detto ciò, mi dò un bell'imboccallupo e mi rileggo nuovamente Elenoir 2. Credo sia la decima volta, ma sono ancora all'inizio di questa avventura.

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