mercoledì 7 marzo 2012

Se l'Italia fa schifo è per colpa loro.

Forse non tutti sapete che ci sono tre categorie di persone in Italia che rovinano le giornate a milioni di poveracci e poveracce costretti a subire incessantemente le loro idiozie e imbecillitudini: quelli che lavorano alle Poste, quelli di Trenitalia e coloro che lavorano nelle segreterie. Sono ben tre categorie di burocrati indefessi che passano le loro giornate ad architettare metodi di tortura legalizzati a discapito della nostra sanità mentale. Trovandoci in uno stato dove si tende a lasciare le cose come stanno è pressoché impossibile rivoltare questi luoghi allo scopo di cancellare dalla faccia della terra tali individui. E vabbè. La cosa di cui vorrei parlare adesso è che, quella che credevo essere una prerogativa di tali categorie risulta ahimè essere una caratteristica comune anche ad alcune persone che non vi appartengono. Ieri ho fatto la Tessera Musei di Torino che, grazie ad un accordo con l'Accademia di Belle Arti, mi costa solo 10 euro. Un piccolo miracolo in una landa desolata in cui sembra che la ricerca di cultura a scopo evolutivo sia una malattia venerea. Uno di quelli che lavora all'ufficio in cui  ho fatto la suddetta tessera fa parte, come esponente esterno alla categoria di cui sopra. E non basta. 
Un paio di settimane fa ho avuto a che fare con un professore che mi ha fatto roteare le sfere a velocità pari a c = \frac{1}{\sqrt{\mu \, \varepsilon  }}\,\! . Per prima cosa ha spostato l'esame dal 2 marzo al 24 febbraio, giustificandosi che, tanto, se non sapevamo nulla il 24 , ugualmente non avremmo saputo nulla il 2. Secondo logica quindi, se lui era un cazzone quando gli hanno regalato il posto di lavoro, lo è anche tuttora. Perchè dico questo? Presto spiegato: a grande richiesta è stato deciso che il 2 sarebbe stato possibile migliorare il voto dello scritto (che, premesso, non mi è andato male ) con un orale. Arrivata in classe, dopo una scenata omerica per via del fatto che non avevo specificato che ero li per dare una comunicazione e non per segnare il mio voto dello scritto (e nel frattempo il mio cognome era stato arbitrariamente segnato sul registro- ommioddiooo)... ecco che si scopre che i voti più alti erano di coloro che avevano preparato una tesina da dieci pagine o giù di li su argomenti attinenti al corso. Al che io propongo al prof di fare l'orale a giugno (come era mio desiderio e diritto) ed esprimo la volontà di voler per l'appunto integrare il mio voto con una tesina del cazzo (chiaramente non mi sono espressa così, però 10 pagine per me sono na cippa). Il messere, povero depredato della sua dignità di essere umano, si altera, dicendomi "io sono pagato per fare 50 ore, gli esami non mi vengono pagati" e quindi, in sostanza, che gli rompo le palle a voler fare l'esame a giugno (da notare che c'è pure la sessione di settembre e quella straordinaria di febbraio) e oltretutto a voler portare una tesina che (come già era avvenuto per la parte scritta dell'esame) "dovrà essere corretta nel mio tempo libero". Al che io gli volevo rispondere: 


  1. Che non me ne frega una beneamata minchia se lo pagano "solo" per fare lezione e non per gli esami: il problema è suo.
  2. Baciasse a terra ad avere quel lavoro, visto che come professore fa schifo (sia a livello didattico che come persona visto che - e la cosa è risaputa - è di un viscido pazzesco)
  3. Le dispense che ci ha dato sono vecchie di 10 anni (e non voglio dire che esame sia ma, fidatevi, si tratta di una materia che non può non essere aggiornata almeno annualmente, se non peggio)
  4. Io con le mie tasse pago il suo servizio che corrisponde al mettere il culo su quella benedetta sedia e fare il suo lavoro, visto che di persone volenterose e preparate là fuori è pieno.
  5. Secondo regolamento io posso scegliere quando fare l'esame: se a febbraio, a giugno, a settembre o addirittura a febbraio dell'anno dopo. 
  6. Se gli altri hanno portato una tesina, beh, la porto anche io.
Ma chiaramente preferisco sfogarmi liberamente qui, visto che in Italia è meglio lasciare le cose come stanno. Ad ogni modo l'esame lo dò a giugno. E porto anche la tesina. Tiè.

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