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giovedì 16 maggio 2013

È tempo di emigrare.


Sono tornata da Bruxelles da pochi giorni e mi rendo conto di una cosa non importante, fondamentale: mi sento un'extracomunitaria nel mio stesso Paese. Non so se quello che mi (o forse dovrei dire "ci") aspetta all'estero sia meglio o peggio, ma è un cambiamento e questo mi basta. Non è possibile vivere in un posto dove se cammini per strada con una borse della spesa del LIDL la gente ti guarda come se trasportassi droga: quel marchio è lo stendardo della vergogna di coloro che al Carrefour c'hanno il parcheggio prenotato, ma io continuo ad amarlo perchè ci sono i Bretzel appena sfornati. È così che ci si sente, girando per le strade del centro vestiti un po' alla cazzo per via di sto tempo orribile. Barbon style. Mi piace pensare di poter andare in un posto dove inviare un curriculum abbia ancora il minimo valore e non dover stare a sentire un professore che ti dice "Beh sì, magari una ventina di anni fa li avrebbero anche letti i vostri curriculum, ma adesso...". E come non citare la differenza tra l'Italia e il Belgio che si nota per prima, invasi dalle pozzanghere, armi di distruzione di massa? Lì la gente inizia a frenare un centinaio di metri prima delle strisce pedonali, qui accellerano per aumentare la portata dell'onda anomala che investirà pedoni, carrozzine e biciclette. 
E poi ultima, ma non meno importante: il piacere di vedere delle aiuole dove, se il comune pianta dei fiori, i cittadini non se li rubano due ore dopo. Semmai li annaffiano.

mercoledì 24 ottobre 2012

I CHOOSE TO BE CHOOSY

choosy {agg.} pignolo {agg.}
 choosy {agg.} (anche: picky) esigente {agg.}
 choosy {agg.} incontentabile {agg.}










 Non mi esprimo perché, dopo un diploma al Liceo Classico, un diploma diciamo "tecnico" presso una scuola per fumettisti, una laurea presso l'Accademia di Belle Arti e una futura specializzazione, tutto quello che mi offre l'Italia è un lasciapassare per emigrare altrove.

sabato 13 ottobre 2012

Chi si vuole fare la plastica?



Se avete sempre pensato di iniettarvi della plastica o di farvi aggiungere delle protesi in silicone per ingrandire le tette, beh, fate un salto a questa mostra: BODY WORLDS. Ben 2000 mq di esseri umani veri, spellati, scarnificati, mortisezionati nel nome dell'arte e della cultura. Tutti i presenti, perchè si può ben dir così dal momento in cui, un tempo erano vivi, sono stati ipostatizzati grazie a delle tecniche modernissime che permettono di sostituire i liquidi corporei con dei polimeri al silicone. Ecco che non vanno a male e ce li possiamo gustare come mamma li ha fatti. Ma voi vi domanderete: ma li hanno trafugati da obitori e cimiteri? No! Si sono "donati" di loro spontanea volontà (suppongo che abbiano firmato un contratto che ne prevedeva questo uso dopo la morte), affinchè l'equipe di esperti potesse lavorarci per 1500 ore allo scopo di conservarne le peculiarità. Come al solito, nella nostra Italia bacchettona, si sono scatenate fior fior di polemiche inutili. Come se sti corpi li avessero rapiti e torturati... Hanno eliminato il padiglione dedicato alla natalità e alla sessualità, forse il più interessante e istruttivo di tutti, che nelle altre città in cui la mostra era stata allestita era stato visitato da più di 35 milioni di visitatori. Peggio per noi. Siamo ignoranti, e il mondo lo sa.

La mostra è a Milano fino al 17 febbraio 2012
Gunther Von Hagens’ Body Worldsa cura di Angelina WhalleyFABBRICA DEL VAPOREVia Procaccini 402 54915milano@bodyworlds.comwww.bodyworlds.it

mercoledì 4 aprile 2012

Essere gay fa male alla salute. In Italia.


Copio pari pari la mail di Marco Giusta, le sue parole credo possano essere in un certo senso le parole di molte persone che, per un motivo o per un altro, preferiscono il silenzio.

 "Non possiamo più tacere e aspettare davanti alla crescente ondata di violenza omofoba che sta investendo la nostra comunità. 

Poche settimane fa Marco Coppola, presidente dell'Arcigay di Verbania, è stato duramente pestato assieme al suo fidanzato, da alcuni buttafuori di una discoteca di Varese perché ballavano assieme. Daniel Zamudio, un ragazzo cileno, uscendo dal concerto di Ricky Martin è stato torturato da un gruppo di fascisti: gli hanno asportato un orecchio, spaccato le gambe a sassate, inciso una svastica sul petto. Daniel è entrato in coma, e dopo 23 giorni è morto. Andrea e Michele, ieri sera, passeggiavano tranquillamente nella nostra Torino, e sono stati inseguiti da un gruppo di teppisti fino a doversi dare alla fuga correndo per evitare un pestaggio.

La misura della nostra pazienza è colma. Di quanti altri ragazzi e ragazze il nostro legislatore vuole veder scorrere il sangue prima di mettere un freno a questa follia? Per quanto ancora non verrà ascoltato il Parlamento Europeo che a più riprese ha chiesto all'Italia di eliminare ogni forma di discriminazione, per quanto verranno ignorate le sentenze della Corte Costituzionale e di Cassazione che impongono al Parlamento di riempire il vuoto legislativo per la completa parificazione dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans? Per quanto ancora sarà tradita la Costituzione Italiana che all'art. 3 recita "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"? Quanto dovremo aspettare perché il legislatore accolga le nostre richieste per l'adeguamento della legge Mancino contro i reati d'odio e sopratutto l'apertura dell'istituto del matrimonio anche alle coppie omosessuali, tirando così fuori l'Italia dal medioevo dei diritti civili?

Oggi, nei confronti di chi, a destra come a sinistra come oltretevere, continua a fare dichiarazioni di stampo omofobo, contribuendo a fornire una giustificazione morale ad ogni forma di violenza, pronunciamo questa sentenza: assassini, il nostro sangue gronda dalle vostre mani.

Arcigay Torino Ottavio Mai ringrazia inoltre Andrea Bosonetto e Michele Bincoletto per il coraggio dimostrato nello sporgere querela assistiti dall'avv. Potè di Rete Lenford. Invitiamo inoltre chiunque abbia subito atti di omofobia (minacce, aggressioni, etc) a segnalarcelo e sporgere denuncia. 

La misura della nostra pazienza è colma."

Marco Giusta
Arcigay Torino Ottavio Mai

mercoledì 7 marzo 2012

Se l'Italia fa schifo è per colpa loro.

Forse non tutti sapete che ci sono tre categorie di persone in Italia che rovinano le giornate a milioni di poveracci e poveracce costretti a subire incessantemente le loro idiozie e imbecillitudini: quelli che lavorano alle Poste, quelli di Trenitalia e coloro che lavorano nelle segreterie. Sono ben tre categorie di burocrati indefessi che passano le loro giornate ad architettare metodi di tortura legalizzati a discapito della nostra sanità mentale. Trovandoci in uno stato dove si tende a lasciare le cose come stanno è pressoché impossibile rivoltare questi luoghi allo scopo di cancellare dalla faccia della terra tali individui. E vabbè. La cosa di cui vorrei parlare adesso è che, quella che credevo essere una prerogativa di tali categorie risulta ahimè essere una caratteristica comune anche ad alcune persone che non vi appartengono. Ieri ho fatto la Tessera Musei di Torino che, grazie ad un accordo con l'Accademia di Belle Arti, mi costa solo 10 euro. Un piccolo miracolo in una landa desolata in cui sembra che la ricerca di cultura a scopo evolutivo sia una malattia venerea. Uno di quelli che lavora all'ufficio in cui  ho fatto la suddetta tessera fa parte, come esponente esterno alla categoria di cui sopra. E non basta. 
Un paio di settimane fa ho avuto a che fare con un professore che mi ha fatto roteare le sfere a velocità pari a c = \frac{1}{\sqrt{\mu \, \varepsilon  }}\,\! . Per prima cosa ha spostato l'esame dal 2 marzo al 24 febbraio, giustificandosi che, tanto, se non sapevamo nulla il 24 , ugualmente non avremmo saputo nulla il 2. Secondo logica quindi, se lui era un cazzone quando gli hanno regalato il posto di lavoro, lo è anche tuttora. Perchè dico questo? Presto spiegato: a grande richiesta è stato deciso che il 2 sarebbe stato possibile migliorare il voto dello scritto (che, premesso, non mi è andato male ) con un orale. Arrivata in classe, dopo una scenata omerica per via del fatto che non avevo specificato che ero li per dare una comunicazione e non per segnare il mio voto dello scritto (e nel frattempo il mio cognome era stato arbitrariamente segnato sul registro- ommioddiooo)... ecco che si scopre che i voti più alti erano di coloro che avevano preparato una tesina da dieci pagine o giù di li su argomenti attinenti al corso. Al che io propongo al prof di fare l'orale a giugno (come era mio desiderio e diritto) ed esprimo la volontà di voler per l'appunto integrare il mio voto con una tesina del cazzo (chiaramente non mi sono espressa così, però 10 pagine per me sono na cippa). Il messere, povero depredato della sua dignità di essere umano, si altera, dicendomi "io sono pagato per fare 50 ore, gli esami non mi vengono pagati" e quindi, in sostanza, che gli rompo le palle a voler fare l'esame a giugno (da notare che c'è pure la sessione di settembre e quella straordinaria di febbraio) e oltretutto a voler portare una tesina che (come già era avvenuto per la parte scritta dell'esame) "dovrà essere corretta nel mio tempo libero". Al che io gli volevo rispondere: 


  1. Che non me ne frega una beneamata minchia se lo pagano "solo" per fare lezione e non per gli esami: il problema è suo.
  2. Baciasse a terra ad avere quel lavoro, visto che come professore fa schifo (sia a livello didattico che come persona visto che - e la cosa è risaputa - è di un viscido pazzesco)
  3. Le dispense che ci ha dato sono vecchie di 10 anni (e non voglio dire che esame sia ma, fidatevi, si tratta di una materia che non può non essere aggiornata almeno annualmente, se non peggio)
  4. Io con le mie tasse pago il suo servizio che corrisponde al mettere il culo su quella benedetta sedia e fare il suo lavoro, visto che di persone volenterose e preparate là fuori è pieno.
  5. Secondo regolamento io posso scegliere quando fare l'esame: se a febbraio, a giugno, a settembre o addirittura a febbraio dell'anno dopo. 
  6. Se gli altri hanno portato una tesina, beh, la porto anche io.
Ma chiaramente preferisco sfogarmi liberamente qui, visto che in Italia è meglio lasciare le cose come stanno. Ad ogni modo l'esame lo dò a giugno. E porto anche la tesina. Tiè.

mercoledì 28 settembre 2011

Barbapapa

Ci sono arrivata tardi ma...ecco qui il primo anime sbarcato in Italia ma inventato in Francia... durante i moti rivoluzionari degli anni 70... Questi assomigliano a me e al mio fidanzato ma anche gli altri componenti della famiglia dei Barbapapa sono bellissimi! Sarò tarda ma li ho scoperti ora...
Compresa anche la frase "Resta di stucco: è un barbatrucco". Un tipo che conoscevo secoli fa la diceva sempre e io pensavo fosse un po' scemo.

Barbabravo (in originale "Barbibul") è blu. È lo scienziato ed inventore della famiglia Barbapapà: a volte però le sue idee sono troppo audaci e i suoi esperimenti finiscono per causare catastrofiche conseguenze.
 


Barbottina (in originale "Barbotine"): è arancione. Stereotipo dell'intellettuale, porta gli occhiali e ama leggere. Intelligente e ironica, si diverte a stuzzicare il fratello Barbabarba con commenti scherzosi sui suoi quadri.

 

In realtà ci sarebbe anche Barbabarba (in originale "Barbouille"). È l'artista di casa e la sua pelliccia nera è spesso imbrattata dei colori che usa per dipingere.

venerdì 19 agosto 2011

La mia è una casa di lusso.

Ebbene si! Dall'alto dei miei 37 mq (per due persone eh!) posso dire che vivo in una casa di lusso!! Vi chiederete se sono matta... No, il fatto è che ho letto un articolo figherrimo in cui si discute di un progetto stupendoso per realizzare case ad un budget di 300 dollari!!! Cioè, case di proprietà a TRECENTO $! capito? Un terzo di quello che noi paghiamo per l'affitto mensile. Certo, sono case destinate ai poracci delle bidonville e robe così, quindi si sottintende che per loro sono il corrispettivo di una villa con piscina per noi. Ma visto come va l'Italia di questi tempi chi ci garantisce che non ci si dovrà adattare, un domani? Del resto, non so se avete saputo di quella famiglia cinese che vive in un cimitero...beh, io inizio a pensarle tutte e, una cosa che davvero mi piacerebbe è la classica casa sull'albero. Se lo trovo abbastanza robusto me la faccio di 40 mq, tiè. E crepi l'avarizia.



P.s: Mi sa che non ve l'ho detto ma sto partecipando ad un progetto a dir poco interessante. Seguite gli sviluppi qui!!!

sabato 30 luglio 2011

Notizie che ti lasciano così...

Ovvero... Può una persona, perchè nota per la realizzazione di fumetti di successo in Italia e all'estero, avere un contratto con una grossa casa di produzione per realizzare un film che uscirà in tutte le sale italiane e forse, si vocifera, parteciperà anche alla rinomata "Venezia"? Può. Ma magari si scopre un nuovo talento della cinematografia... chi lo sa. So solo che Qui trovate i suoi cortometraggi e qui sotto vi mostro il trailer...

Fate voi.

giovedì 7 luglio 2011

Leggete Italiani, LEGGETE.

Ma in che paese vivo??

1. I dirigenti piovuti in Rai da Mediaset o addirittura dalla segreteria di Berlusconi (come Deborah Bergamini) concordano con i dirigenti Mediaset (come Mauro Crippa) il palinsesto in modo da non danneggiare gli ascolti del network privato del Cavaliere.

2. I dirigenti della Rai di provenienza Mediaset definiscono con il capo azienda (Flavio Cattaneo) e alcune direzioni giornalistiche la manipolazione dell'informazione come accade con l'occultamento della sconfitta di Berlusconi alle Regionali del 2005.

3. Quel sodalizio politico-professionale, che chiamiamo per semplificazione giornalistica "Struttura Delta", è organizzato e guidato direttamente da Silvio Berlusconi (è con "il Dottore" che definisce le linee strategiche del lavoro) e ha, tra l'altro, la missione di fare della Rai un'articolazione del partito di Forza Italia.

Per l'articolo andate qui. Ma qualche volta, compratevelo il giornale :-D

Prossimamente: in che paese vorrei vivere?