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lunedì 15 ottobre 2012

Il colore della Terra

Uno dei colori che finisce per primo, tra quelli presenti sulle tavolozze di noi pittori è sicuramente l'ocra. Il termine ocra deriva dal greco "ὠχρός" e significa giallo.


A mio modesto parere è un colore utilissimo, in quanto perfetto per essere combinato sia con altre terre che con pigmenti di tipo diverso. Io la uso per creare il colore dell'incarnato, della sabbia, della maggior parte degli intonaci di città, le foglie autunnali, alcuni tipi di legno, per scaldare i tipi di carta troppo bianchi con un tono un po' retrò. Insomma, ecco che con l'ocra ci si fa di tutto. 

Esistono due tipi di questo utile colore: quello di cui ho parlato fino ad ora è la tonalità gialla. 
La tonalità rossa, invece, più conosciuta e largamente utilizzata, è di colore rosso bruno. Fin dalla preistoria è stato utilizzato questo pigmento in quanto di facile reperibilità e di buona tenuta nel tempo, da un punto di vista della resistenza del colore.


 Ancora oggi si possono ammirare, più o meno in tutto il mondo, meravigliose pitture murarie realizzate con questo pigmento. Essendo molto coprente è stata usata anche per la realizzazione dell'inchiostro xilografico e per la colorazione del legno.



Ma il suo utilizzo più comune, da parte degli artisti, è sicuramente quello che la vede declinata in bastoncini rossastri e matite: la sanguigna, gioia e dolore di ogni studente d'accademia. Quelle linee che si sfumano morbide sulla carta, ma che lasciano pigmento ovunque, macchiando il bordo esterno delle mani, le cartelline i vestiti e tutto quello che incontrano sulla loro strada.






mercoledì 10 agosto 2011

Le persone che conosciamo (?)

Oggi ho passato una giornata intera con mia mamma. Era da tanto che non succedeva, nemmeno mi ricordo più di quando sia stata l'ultima volta prima di oggi.
Ebbene, la cosa che so è che io e lei siamo profondamente diverse ma...vi è mai capitato di conoscere una persona e non comprenderla e poi, passati anni, incontrarla di nuovo e iniziare a capire molte più cose di lei? Ecco, forse è quello che succede a me adesso. O meglio...io credo che sia già da un po' che sento di poter condividere cose più "profonde", sia con lei che con altre persone della mia famiglia.

Quello che lei vorrebbe è che io scrivessi una storia su sua mamma, mia nonna. Io vorrei farlo ma so che in realtà quello che mi chiede non è quello che vuole davvero. Penso che lei mi stia chiedendo questo perchè vorrebbe conoscere meglio sua mamma e non sa come fare. Io essendo sua nipote avrei molti meno gap generazionali. Sembra assurdo ma è così. Ma come fare...io voglio scrivere una storia, ma voglio che quella storia parli anche della mia, di mamma. Perchè non voglio arrivare a sessant'anni e farmi ancora le domande che mi faccio adesso. Credo che le madri non debbano essere amiche delle figlie per forza, ma col tempo. E forse è arrivato il momento che io diventi amica della mia. E che la faccia diventare "amica" della sua. Chissà...poi magari ne vien fuori un romanzo :-D