Visualizzazione post con etichetta pittura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta pittura. Mostra tutti i post

lunedì 5 novembre 2012

Lezioni di Pittura Impressionista a Torino

Anche quest'anno sono partiti i corsi di Pittura Impressionista, da me tenuti in pieno centro, a Torino. Qui di seguito riporto un po' di info che vi saranno utili per contattarmi e metterci d'accordo sull'orario da voi preferito (a seconda della disponibilità). Il corso si terrà presso il mio studio/casa, a due passi dalla stazione Porta Nuova, collegato in modo capillare con ogni parte della città tramite metropolitana, autobus e tram. In zona, inoltre, ci sono vari parcheggi, anche sotterranei.



Il corso di Pittura Impressionista invernale, a differenza di quello estivo, prevede lo studio di soggetti da interno come oggetti di uso quotidiano, nature morte, stanze e scorci casalinghi, ritratti a persone ed animali. Si tratta di un corso individuale e gli orari vengono stabiliti accordandosi di volta in volta. Ogni lezione dura tre ore.


Le lezioni si articolano in un percorso che prevede lo studio di un pittore Impressionista a scelta dello studente, dalla storia alla tecnica. 
Si analizzeranno diversi punti di vista al fine di cogliere al meglio gli insegnamenti dei maestri dell'Impressionismo:



- La scelta del soggetto;
- La luce e il colore naturale;
- Il disegno e le proporzioni;
- Lo schizzo preparatorio;
- La preparazione del colore;
- L'equilibrio visivo;
- Trasparenze del colore;
- Luci forti e realismo;
- Le ombre;
- La rifinitura dei particolari;
- La vibrazione del colore;
- La cura della tela, etc...




Materiali:

- Cartellina
- Stiratore di cm 29,7 X 42 (A3);
- Carta da schizzo, possibilmente in blocco o quaderno in formato più piccolo o uguale ad un A3;
- Matite di media durezza e gomma pane;
- Matite acquerellabili di 12 tonalità minimo;
- Pastelli ad olio;
- Colori acrilici in tubetto: i cinque primari (Bianco, Nero, Rosso Magenta, Blu Ciano e Giallo) più vari colori a scelta. La marca dei colori può influenzare la qualità del dipinto, io consiglio colori di buona qualità;
- Tele di varie misure e forme e, volendo, anche carta telata ( che non superino il formato A3);
- Pennelli di varie misure: Piatti, Tondi e a lingua di gatto (almeno 1 pennello misura '0' tondo);
- Una tavolozza in plastica dura, meglio se richiudibile;
- Due contenitori di plastica tipo vaschette;
- Strofinacci possibilmente bianchi o di colore chiaro;
- Scotch;
- Per chi volesse (ma non è assolutamente obbligatoria), macchina fotografica.


Per informazioni sugli orari e prenotazioni : info@juliemaggi.com

Compenso: 40 € a lezione (tre ore)

Vi aspetto!

lunedì 15 ottobre 2012

Il colore della Terra

Uno dei colori che finisce per primo, tra quelli presenti sulle tavolozze di noi pittori è sicuramente l'ocra. Il termine ocra deriva dal greco "ὠχρός" e significa giallo.


A mio modesto parere è un colore utilissimo, in quanto perfetto per essere combinato sia con altre terre che con pigmenti di tipo diverso. Io la uso per creare il colore dell'incarnato, della sabbia, della maggior parte degli intonaci di città, le foglie autunnali, alcuni tipi di legno, per scaldare i tipi di carta troppo bianchi con un tono un po' retrò. Insomma, ecco che con l'ocra ci si fa di tutto. 

Esistono due tipi di questo utile colore: quello di cui ho parlato fino ad ora è la tonalità gialla. 
La tonalità rossa, invece, più conosciuta e largamente utilizzata, è di colore rosso bruno. Fin dalla preistoria è stato utilizzato questo pigmento in quanto di facile reperibilità e di buona tenuta nel tempo, da un punto di vista della resistenza del colore.


 Ancora oggi si possono ammirare, più o meno in tutto il mondo, meravigliose pitture murarie realizzate con questo pigmento. Essendo molto coprente è stata usata anche per la realizzazione dell'inchiostro xilografico e per la colorazione del legno.



Ma il suo utilizzo più comune, da parte degli artisti, è sicuramente quello che la vede declinata in bastoncini rossastri e matite: la sanguigna, gioia e dolore di ogni studente d'accademia. Quelle linee che si sfumano morbide sulla carta, ma che lasciano pigmento ovunque, macchiando il bordo esterno delle mani, le cartelline i vestiti e tutto quello che incontrano sulla loro strada.






martedì 13 marzo 2012

Wildt: una mostra che non mi perderò.

Ebbene si. Dopo secoli in cui ho pregato in aramaico affinché venisse giustamente organizzata una megamostra su Adolfo Wildt , sotto quotato dalla critica, ma grande, scultore italiano dei primi del novecento, finalmente a Forlì ne organizzano una in quel stupendo complesso museale che sono i Musei di San Domenico. Di una bravura assurda il tipo. Beh, adesso non mi ferma nessuno, ho tempo fino al 17 giugno per fare una cosa che a questo punto è d'obbligo: terminare le riletture varie di Elenoir 2 (per chi non avesse letto Elenoir, il mio primo romanzo, che se lo leggesse) e farmi approvare il testo dal mio editore, nella speranza che non mi abbia data per morta. 
Hey, a proposito di news: martedì prossimo mi laureo in pittura, incredibile no?