sabato 20 agosto 2011

Il mio piatto preferito...c'è chi non lo può mangiare per questioni religiose.

Ebbene sì...essendo a dieta (il che è praticamente una religione, per me, da un mese a questa parte, anzi una dittatura- ma cosa cambia??) passo le mie pause andando alla ricerca di ricette, in giro per il web. Mi torturo guardandone gli ingredienti e soprattutto le foto dei piatti finiti. Inoltre ho anche creato una mia teoria secondo la quale, passando un tot di tempo al giorno a leggere ricette ci si fa abbastanza rodere il culo da bruciare calorie. Insomma, LEGGERE RICETTE FA DIMAGRIRE!

Altra mia abitudine è guardare film, a pranzo e a cena, come se fosse una medicina (più che altro per obbligarmi a non mangiare in 10 secondi). Avendo visto un film in cui gli attori erano ebrei mi è venuta in mente quella cosa che non possono mangiare certi cibi (devo ancora capire il nesso tra lo spirito e lo stomaco). E sono andata a leggere su Wikipedia di che si trattava. Ora, non ho la minima voglia di riassumere il tutto quindi andate a leggervelo qui. Fatto sta che citerò il passo che più di tutti mi ha sconvolto:

"Una norma importante è la proibizione di uso contemporaneo di carne e latte, dove per carne si intende quella di animali terrestri e uccelli, mentre non vi è limitazione per il pesce. La Torah ordina tre volte di non cuocere il vitello nel latte della madre, e questa imposizione ha dato origine a una dettagliata esegesi per rendere la norma chiara e di facile rispetto. In pratica, non sono consentiti:
  • la cottura contemporanea di carne e latte o latticini;
  • il consumo, nello stesso pasto, dei due ingredienti;
  • la necessità di porre un intervallo di tempo (6 ore solitamente, 3 secondo l'uso degli ebrei italiani 1 ora secondo l'uso belga) tra il consumo di carne e alimenti di latte e viceversa qualora si tratti di latticini stagionati o dal gusto particolarmente forte.
Per rispettare tale norma, un ebreo osservante avrà quindi necessariamente piatti di carne (in ebraico: besarì, da basar, carne) e piatti, diversi di latte (halavì, da halav, latte); lo stesso per pentole e posate.

Cioè...è...è...assurdo! GLI EBREI NON POSSONO MANGIARE LE LASAGNE!


Vi rendete conto!??? Dio mio, ma io non concepisco la sopravvivenza della mia persona senza l'ausilio delle LASAGNE. Il ragù è un cibo (soprattutto quando lo cucina il mio fidanzato) che, unito alla besciamella e tutto il resto provoca numerosi orgasmi a livello laringoideo e inoltre rende belli ed intelligenti (io ne sono la somma dimostrazione, pensate un po').
Sicuramente avranno trovato il modo per cucinarle in modo consono ed alternativo ma il mio cuore piange al pensiero che ci sia una buona fetta di umanità che non potrà provare questo piacere.

A meno che non mangino tutti gli ingredienti separati (escludendo il maiale) a distanza di ore tra besciamella e carne, usando tipo l'intero servizio di piatti della nonna e comprando appositamente due frigoriferi (e due forni per cucinare mi viene da pensare - devo dirlo a quelli di Wikipedia, non ci hanno pensato).

Eh, altro buon motivo per non abbonarsi nemmeno all'ebraismo.
Già la storia del venerdì magro per i cristiani...poracci, vuoi mettere una bella braciolata "quandotepare"?

Anyway...non vedo l'ora che torni il mio fidanzato, e per festeggiare indovinate cosa cucinerà??? :-D


Nessun commento:

Posta un commento