martedì 5 giugno 2012

Piccolo grande resoconto

Eccomi qui...eccomiiiii! Lo so, sono tornata su Facebook e sono sparita dal blog! Ma come avrei potuto farne a meno? Ora vi spiego perchè. Ci sono delle notizione che dovevo condividere con la massa, dove per massa si intendono anche i miei cari amici lontani, ovvero quasi tutti.
La prima notizia è che alcuni delle mie opere verranno esposte a New York! Ma andiamo con calma... vedetevi questo video, e sappiatemi dire.


Here is another making-of from my graphic novel Lamour. I've been selected to be exhibited on June 18th, 2012 in Times Square, New York City.

Sinceramente, faccio ancora fatica a crederci. Voglio cogliere l'attimo e ringraziare tutte le persone che mi hanno votata e che hanno fatto in modo che io potessi raggiungere questo piccolo, ma che cacchio dico, grande traguardo!!
Per le prossime notizie, non temete...avrete presto aggiornamenti!

martedì 1 maggio 2012

Come ridimensionare un gruppo di immagini e farsi 4 risate


Ecco un video che spiega come si ridimensiona una serie di immagini in Photoshop. Molti di voi già lo saprà ma la cosa divertente è il modo in cui il tizio spiega la cosa. Io mi sono sganasciata.




LOL.

Vi piace la musica ma non ne sapete abbastanza?

Quello che potete fare se vi va di fare conoscenza con professionisti del settore, il tutto in una cornice ti tutto rispetto è iscrivervi a questo workshop! Si chiama Quiet Please Summer Camp. Credo sia una bella iniziativa e ve lo propongo per vari motivi...Lo avevo trovato on line tempo fa ed avevo pensato: "ah, finalmente fanno qualcosa di interessante dalle mie parti!". Poi oggi mi sono sentita con un mio amico che mi ha detto che collaborerà pure lui: ciò è garanzia di ganzaggine del progetto, quindi...ve lo consiglio bis! Come tutte le cose: ha un costo. Ma secondo me ne vale la pena...già solo il posto dove lo fanno.... ( e poi, chiamatemi scema, ma il sito è figo - e di solito se ci mettono attenzione ai paricolari...).




IL NUMERO MASSIMO DI ISCRITTI AL WORKSHOP È LIMITATO A 60 PERSONE. NON SONO RICHIESTI PARTICOLARI REQUISITI PER PARTECIPARE SE NON UN INTERESSE PER IL MONDO DELLA MUSICA. VISTA LA PRESENZA DI OSPITI INTERNAZIONALI E' NECESSARIA LA CONOSCENZA DELLA LINGUA INGLESE. L’INGRESSO A CONCERTI E SHOWCASE SARA' ALLARGATO AD UN PUBBLICO PIÙ VASTO.

PER PARTECIPARE E' NECESSARIO SCRIVERE ENTRO IL 15 GIUGNO 2012 ALL’INDIRIZZO MAIL 

LA QUOTA D’ISCRIZIONE E' DI 350€.
TEL: +39 02 4986147

60 SELECTED PARTICIPANTS. REGISTRATION (CONFERENCE AND SHOWS): EURO 350

DEADLINE: JUNE, 15ST
PHONE: +39 02 4986147




THE QPSC - QUIET PLEASE SUMMER CAMP - TAKES PLACE FROM 26 TO 28 JUNE IN MANDURIA (TARANTO PROVINCE) IN THE BEAUTIFUL SETTING OF MASSERIA POTENTI; THIS FIRST MUSICAL SOUNDSHOP WILL GIVE 60 STUDENTS AND MUSIC LOVERS DIRECT CONTACT WITH MAJOR PLAYERS ON THE ITALIAN AND INTERNATIONAL MUSIC SCENE: PRODUCERS, ARRANGERS AND MUSICIANS; AS WELL AS CREATIVE, MEDIA AND RECORD COMPANY EXECUTIVES. 
THE EXPERTS ON THE CAMP ARE: 


lunedì 30 aprile 2012

Esporre a Times Square...e se fossi io?

Questo è il link nel quale dovrete Cliccare allegramente su "Collect Me" in alto a destra!


Julie Maggi: Click "Collect Me" to help me win $10,000 and a show in the most immense exhibition of art in New York City : Art Takes Times Square.


Il design che mi piace

A me le cose ipermoderne o postcontemporanee fanno abbastanza schifo di solito... mi piace il consumatino, vecchiottino, l'ereditato da un lontano parente o il trovato in giardino. Ecco però che ogni tanto trovo delle cose molto belle, sempre sul minimalismo andante, ma fatte con stile. Vi linko un sito di un atelier davvero figo, se potete fateci un salto, e se potete ancora di più fateci un pensierino... questo è il futuro come lo immagino io :-)

http://www.atelier-bl119.com/





lunedì 23 aprile 2012

La salute del fumettista

Ovvero, essere fumettisti vuol dire nascere individui sani e morire gobbi, mezzi ciecati e con il culo a piattello. Sono due giorni che produco tavole praticamente a ciclo ininterrotto: ieri sera sono andata a dormire alle tre per finirne una e credo che oggi farò il bis. Ma non fino alle tre, per fortuna domani mattina DEVO andare a lezione in Accademia (la specialistica... madò, questo è masochismo puro). Sto preparando tre tavole di Lamour che poi manderò ad un concorso, nella speranza di accrescere almeno i miei materiali di lavoro...ehehe, scherzo! Questi sono i premi diciamo "cartacei" ( poi ovviamente ci sono anche mostra e pubblicazione sul catalogo della mostra per il vincitore ):

CARTA
a. Fabriano - Blocco Studio: 
nr 1 blocchi f.to 27x35 
b. Fabriano - Artistico extra white: 
nr 2 blocchi f.to 23x30,5
nr 2 blocchi f.to 30,5x45,5  
c. Fabriano - Accademia: 
nr 3 blocchi f.to A4 
nr 3 blocchi f.to A3 
d. Fabriano 4: 
nr 5 blocchi f.to 24x33
nr 5 blocchi f.to 33x48

PENNE e PENNARELLI
a. 1 Pitt artist pen MANGA STARTER SET
b. 1 STUDIO BOX con 48 PITT ARTIST PEN BRUSH , penna a fibra con inchiostro di china, punta a pennello

YEAH! I Mitici Fabriano... In realtà io uso la Arches, però...serve sempre un po' di carta.

Insomma, la cosa buona del partecipare ai concorsi è che ci si da una specie di scossa, ci si mette er pepe ar culo, come dicono a Roma. Il problema è che ci vuole un cuscino di quelli shiatzu per riattivare la circolazione di quest'ultimo... poi uno si chiede: "Ma come mai sono ingrassata?"
Groan, torno a disegnare.

giovedì 19 aprile 2012

Io amo i Lego...e voi?

O almeno, erano uno dei miei giocattoli preferiti.... uno dei. Insieme ai colori e alla carta credo che i Lego abbiano accompagnato la mia infanzia e abbiano contribuito a rendermi la nerd che sono oggi. In che modo non saprei ma una cosa è certa: ora so cosa regalare al mio amore quando si laureerà in Ingegneria Aerospaziale... ditemi se non sono perfetti:





Con questo non voglio dire che la laurea in I.A. non sia una cosa seria, anzi...è solo che per quelli che sono i programmi tutta teoria e niente pratica delle università italiane questo è il massimo di navicelle spaziali che il mio amore e i suoi colleghi potranno mai costruire :-) Tantovale che si divertano. Eh, lo so... noi studenti dell'Accademia di Belle Arti siamo dei completi imbecilli. Che ce possiamo fà. E poi anche io ho i miei Lego dei sogni:


Se a questo punto non state ancora sbavando continuate a gioire con la sottoscritta ammirando le meravigliose ricostruzioni dei momenti più intensi della saga. My God.


Diagon Alley...capito? con tutti i negozietti di magia e i pubs. Growl.



Se ve lo state domandando, sì, c'è anche il treno, il mitico Hogwarts Express... :-D

In alternativa, se proprio Harry Potter non vi piace... c'è sempre il meraviglioso Villaggio Medievale... Sono commossa dalla sua ricchezza di particolari. Queste sono cose che ti insegnano tanto, se non vi piacciono vuol dire che la vostra infanzia è stata triste e priva di sani principi morali. Tiè.

Insomma, il mio compleanno è assai lontano ma, se voleste farmi un regalo, sapete dove parare! Besos!


giovedì 12 aprile 2012

Torino Comics con i miei nuovi albetti!

Ebbene sì, quest'anno, dopo tanti casini finalmente mi decido a partecipare ad una fiera! Torino Comics. Non so come sarà, non ci sono mai stata, i pareri sono discordanti: c'è chi dice che sia una figata, chi una vera noia. Io sarò nel cosiddetto "Quartiere Giapponese" con tutte le mie produzioni, vecchie e nuove. Ci tengo particolarmente ad annunciare l'uscita di un nuovo albetto che, a mia detta e non solo, è davvero meraviglioso: Closed, realizzato con la collaborazione di Orazio Guarino, che ne ha scritto i testi. Un piccolo gioiello filosofico che cambia volto ad ogni lettura, in una veste grafica minimal ma allo stesso tempo essenzialmente elegante. Che dire... è un periodo di ristrettezze, devo risparmiare un sacchissimo per produrre il volume di Poe e preparare i manoscritti da spedire agli editori con la mia tesi, che, si spera, troverà la giusta sistemazione. Nel frattempo continua la mia vita torinese, quest'anno più appagante da un punto di vista umano... il che è tutto dire. Mi reputo fortunata ad essere la solita iperattiva lavoratrice stacanovista (e talvolta stica-novista). Se non ci fossero stati i miei libri e i miei fumetti mi sarei sparata più e più volte, figurativamente. E, ovviamente, se non ci fosse stato quell'anima bella del mio fidanzato, amabile sostenitore della sottoscritta durante i periodi più duri e soprattutto, mio fomentatore artistico.

domenica 8 aprile 2012

Si può dire che mi girano le palle?

Sì, si può. Il perchè è semplice. Sono in vacanza da mia nonna che abita in un ridente paesino del Trentino-AltoAdige. Oggi, col mio amore abbiamo deciso di fare una bella gita a Venezia (che non è lontanissima in linea d'aria ma il treno è un regionale della parrocchia che ci mette tre ore per fare 100 km) per vedere la mostra di Klimt. Arriviamo li e la tizia dell'ufficio informazioni turistiche ci dice che è chiusa per sciopero insieme a tutti i musei civici, al che io smadonno alla grande in quel della stazione e decido che, visto che Venezia spigne, con o senza Klimt, di fare un bel giro. Ce ne andiamo a zonzo tutto il giorno e visitiamo la galleria dell'Accademia di Belle Arti che a quella di Torino je fa na pippa. Finito il giro veneziano, riprendiamo il treno e torniamo a casa solo per poi scoprire che ahimè, il museo Correr era aperto e Klimt ci ha pazientemente ed invano aspettato tutto il giorno. Rosicare? Si, grazie.

mercoledì 4 aprile 2012

Essere gay fa male alla salute. In Italia.


Copio pari pari la mail di Marco Giusta, le sue parole credo possano essere in un certo senso le parole di molte persone che, per un motivo o per un altro, preferiscono il silenzio.

 "Non possiamo più tacere e aspettare davanti alla crescente ondata di violenza omofoba che sta investendo la nostra comunità. 

Poche settimane fa Marco Coppola, presidente dell'Arcigay di Verbania, è stato duramente pestato assieme al suo fidanzato, da alcuni buttafuori di una discoteca di Varese perché ballavano assieme. Daniel Zamudio, un ragazzo cileno, uscendo dal concerto di Ricky Martin è stato torturato da un gruppo di fascisti: gli hanno asportato un orecchio, spaccato le gambe a sassate, inciso una svastica sul petto. Daniel è entrato in coma, e dopo 23 giorni è morto. Andrea e Michele, ieri sera, passeggiavano tranquillamente nella nostra Torino, e sono stati inseguiti da un gruppo di teppisti fino a doversi dare alla fuga correndo per evitare un pestaggio.

La misura della nostra pazienza è colma. Di quanti altri ragazzi e ragazze il nostro legislatore vuole veder scorrere il sangue prima di mettere un freno a questa follia? Per quanto ancora non verrà ascoltato il Parlamento Europeo che a più riprese ha chiesto all'Italia di eliminare ogni forma di discriminazione, per quanto verranno ignorate le sentenze della Corte Costituzionale e di Cassazione che impongono al Parlamento di riempire il vuoto legislativo per la completa parificazione dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans? Per quanto ancora sarà tradita la Costituzione Italiana che all'art. 3 recita "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali"? Quanto dovremo aspettare perché il legislatore accolga le nostre richieste per l'adeguamento della legge Mancino contro i reati d'odio e sopratutto l'apertura dell'istituto del matrimonio anche alle coppie omosessuali, tirando così fuori l'Italia dal medioevo dei diritti civili?

Oggi, nei confronti di chi, a destra come a sinistra come oltretevere, continua a fare dichiarazioni di stampo omofobo, contribuendo a fornire una giustificazione morale ad ogni forma di violenza, pronunciamo questa sentenza: assassini, il nostro sangue gronda dalle vostre mani.

Arcigay Torino Ottavio Mai ringrazia inoltre Andrea Bosonetto e Michele Bincoletto per il coraggio dimostrato nello sporgere querela assistiti dall'avv. Potè di Rete Lenford. Invitiamo inoltre chiunque abbia subito atti di omofobia (minacce, aggressioni, etc) a segnalarcelo e sporgere denuncia. 

La misura della nostra pazienza è colma."

Marco Giusta
Arcigay Torino Ottavio Mai

martedì 27 marzo 2012

Una brava illustratrice...

Ve la linko di sonno perchè ho corsa...cioè: ve la linko di corsa perchè ho sonno :-D

http://www.violetalopiz.blogspot.it/


Sapete perchè ve la consiglio? Perchè sono stufissima degli artistoidi insulsi che gironzolano per le fiere di "fumetto indy". Lei spigne. Punto.

domenica 25 marzo 2012

Trovare un editore: un lavoro a tempo pieno.

Se qualcuno di voi si è mai cimentato nella scrittura o nel disegno di libri illustrati e fumetti sa già di cosa mi accingo a parlare. La ricerca affannosa di un editore serio, ragionevole e di buon gusto che si prenda il mio materiale (di indubbia qualità) e che lo pubblichi, con tanto amore e con la dovuta dedizione. Che faccia il suo lavoro insomma. Eccomi qui, laureata da nemmeno una settimana (non vi racconto com'è andata...è andata benissimo) e già di nuovo alle prese con i miei progetti, quelli che avevo temporaneamente archiviato in vista degli impegni scolastici per la tesi.
Al momento ho un saggio, un romanzo (con illustrazioni, chiaramente) e un fumetto che necessitano di essere piazzati al più presto sugli scaffali di tutte le librerie italiane. Ce la farò? Chi lo sa.
Una cosa è certa, questa seconda volta (la prima mi aveva portato a pubblicare Elenoir, il mio primo romanzo) parto già con le idee chiare riguardo ad un sacco di cose: sfanculare una buona fetta di editori in quanto richiedono laute somme di denaro per pubblicare le mie fatiche; scegliere tra centinaia di editori diversi solo ed unicamente quelli che piacciono a me e poi sperare che io piaccia a loro- un po' come in una relazione amorosa; curare i miei prodotti al massimo delle mie potenzialità, senza fretta e senza lasciarmi influenzare da questo o quell'editore nella speranza vana che una somiglianza con i loro prodotti possa facilitare il mio ingresso nel loro catalogo; non prendermi troppo sul serio: se va, bene, se no, chissene, so come funziona e so che non è facile.
La cosa di cui però non posso fare a meno di parlare è la quantità di modus richiesti da parte delle diverse case editrici per l'invio dei manoscritti! Vi narro i più divertenti in cui mi sono imbattuta fin'ora e, visto che ci sono, vi indico le 4 o 5 (o più) cose che bisogna assolutamente fare per inviare i propri manoscritti nel migliore dei modi (e nel migliore dei mondi possibili).
Allora: la casa editrice con le direttive più assurde in cui mi sono imbattuta è la e/o che a quanto si dice sul suo sito accetta proposte solo nei mesi di ottobre, febbraio e giugno. Nei restanti mesi si vede che manda i suoi lettori professionisti a svernare con valigioni pieni di manoscritti in qualche isola caraibica.
Per quanto riguarda i colossi come Mondadori, Bompiani e Rizzoli e Feltrinelli la cosa è chiara: bisogna avere dei santi in paradiso, ovvero conoscere gente che ci lavori. Qualche anno fa, e qui vi racconto una storiella divertente, ero alle prese con la ricerca dell'editore per Elenoir (che, per inciso, alla fine fu Foschi, il quale sarà il primo a cui manderò il manoscritto di Elenoir 2). In preda ad un attacco di ingenua follia, trovato un numero di telefono qualsiasi sul sito di Mondadori, decisi di chiamare per avere informazioni. Non ricordo chi mi rispose e nemmeno da quale ufficio parlasse ma ricordo quello che mi disse: "Hai parenti, amici o conoscenti che lavorano in Mondadori? Beh, allora risparmia fatica e denaro e rivolgiti altrove, fidati.". Così feci.
Altra cosa buffa è che, se si va, ad esempio, sul sito di Bompiani (ma anche su altri dello stesso gruppo editoriale) c'è una sottospecie di forum, che è più un botta e risposta, in cui se si vuole si possono rivolgere domande più o meno sensate alla direttrice, tale Elisabetta Sgarbi (credo, e dico, credo, sorella di Vittorio). Il forum è da leggere...interessante e divertente quanto inutile per capire dove andare a parare per la pubblicazione.
Poi ci sono i soliti editori a pagamento, poi quelli che hanno siti osceni, quelli che pubblicano solo cose in dialetto di Bergamo bassa e quelli che non vogliono i manoscritti cartacei perchè credono nella salvaguardia delle foreste (però non fanno gli e-book).
Insomma, è un  lavoro a tempo pieno. Ma permettetemi di darvi qualche piccola dritta:
  1. In questo link trovate l'elenco di tutti (chi più chi meno) gli editori italiani, comprensivo di scheda di ognuno di loro, nel bene e nel male. Non so quanto possa essere esaustiva ma si tratta di 300 e passa pagine che vi faranno risparmiare tempo e pazienza!
  2. Se volete pubblicare un romanzo ricordatevi di organizzare prima tutto il materiale da spedire. non ha senso andare in copisteria 3000 volte, no? Informatevi per prima cosa su quali sono gli editori che desiderano la copia cartacea del manoscritto e quali la vogliono la copia digitale, dopodichè fatevi due conti e andate a stampare;
  3. Ricordatevi di spedire i manoscritti avvalendovi della tariffa piego di libri, se no andrete falliti;
  4. Preparate una seria lettera di presentazione, non esagerate con l'autostima ma nemmeno siate dei Fantozzi: riconoscere il proprio valore è la cosa più importante quandosi vuole pubblicare bene.
  5. Scrivete una breve sinossi e poi anche una brevissima. Diciamo 2 pagine la prima e 5 righe la seconda;
  6. Individuate il vostro pubblico prima di individuare il vostro editore: girate per le librerie e guardatevi intorno. Che tipo di libri simili al vostro ci sono in libreria e chi li legge?
  7. La vostra biografia è importante: se questo è il vostro primo romanzo e fino a ieri avete fatto l'arrotino come mestiere, non importa. Se riuscite ad affascinare chi legge le mirabolanti avventure di un arrotino, figuriamoci cosa farete col vostro romanzo.
  8. Alcune case editrici vogliono sapere perchè sono state scelte da voi per l'invio del manoscritto. Fateglielo sapere che vi ha attirato la cura con cui hanno scelto il logo della casa editrice ma magari datevi un'occhiata anche al catalogo.
  9. Individuate i capitoli migliori del vostro libro, saranno quelli che invierete per fare in modo che chi li leggerà si faccia un'idea precisa del vostro lavoro;
  10. Conoscete qualche addetto ai lavori (scrittore, editor, direttore marketing....quello che vi pare) che faccia parte della casa editrice che vi interessa? Chiedetegli consigli senza vergognarvi ma non usatelo come passepartout per entrare nelle grazie dell'editore. Le cose, a volte, vengono da sè.
  11. Rileggete mille volte il manoscritto e non inviatelo finchè non ne siete pienamente soddisfatti: non vorrete arrivare alla pubblicazione dicendo "Eh, a pag. 207 avrei potuto...";
  12. Ricordatevi di inserire i vostri recapiti sia sulla busta che invierete che sul manoscritto, e non dimenticatevi di aggiungerli sulla lettera di presentazione e la sinossi, piccolini ma leggibili, in un angolo della pagina.
Detto ciò, mi dò un bell'imboccallupo e mi rileggo nuovamente Elenoir 2. Credo sia la decima volta, ma sono ancora all'inizio di questa avventura.

martedì 13 marzo 2012

Wildt: una mostra che non mi perderò.

Ebbene si. Dopo secoli in cui ho pregato in aramaico affinché venisse giustamente organizzata una megamostra su Adolfo Wildt , sotto quotato dalla critica, ma grande, scultore italiano dei primi del novecento, finalmente a Forlì ne organizzano una in quel stupendo complesso museale che sono i Musei di San Domenico. Di una bravura assurda il tipo. Beh, adesso non mi ferma nessuno, ho tempo fino al 17 giugno per fare una cosa che a questo punto è d'obbligo: terminare le riletture varie di Elenoir 2 (per chi non avesse letto Elenoir, il mio primo romanzo, che se lo leggesse) e farmi approvare il testo dal mio editore, nella speranza che non mi abbia data per morta. 
Hey, a proposito di news: martedì prossimo mi laureo in pittura, incredibile no?



mercoledì 7 marzo 2012

Se l'Italia fa schifo è per colpa loro.

Forse non tutti sapete che ci sono tre categorie di persone in Italia che rovinano le giornate a milioni di poveracci e poveracce costretti a subire incessantemente le loro idiozie e imbecillitudini: quelli che lavorano alle Poste, quelli di Trenitalia e coloro che lavorano nelle segreterie. Sono ben tre categorie di burocrati indefessi che passano le loro giornate ad architettare metodi di tortura legalizzati a discapito della nostra sanità mentale. Trovandoci in uno stato dove si tende a lasciare le cose come stanno è pressoché impossibile rivoltare questi luoghi allo scopo di cancellare dalla faccia della terra tali individui. E vabbè. La cosa di cui vorrei parlare adesso è che, quella che credevo essere una prerogativa di tali categorie risulta ahimè essere una caratteristica comune anche ad alcune persone che non vi appartengono. Ieri ho fatto la Tessera Musei di Torino che, grazie ad un accordo con l'Accademia di Belle Arti, mi costa solo 10 euro. Un piccolo miracolo in una landa desolata in cui sembra che la ricerca di cultura a scopo evolutivo sia una malattia venerea. Uno di quelli che lavora all'ufficio in cui  ho fatto la suddetta tessera fa parte, come esponente esterno alla categoria di cui sopra. E non basta. 
Un paio di settimane fa ho avuto a che fare con un professore che mi ha fatto roteare le sfere a velocità pari a c = \frac{1}{\sqrt{\mu \, \varepsilon  }}\,\! . Per prima cosa ha spostato l'esame dal 2 marzo al 24 febbraio, giustificandosi che, tanto, se non sapevamo nulla il 24 , ugualmente non avremmo saputo nulla il 2. Secondo logica quindi, se lui era un cazzone quando gli hanno regalato il posto di lavoro, lo è anche tuttora. Perchè dico questo? Presto spiegato: a grande richiesta è stato deciso che il 2 sarebbe stato possibile migliorare il voto dello scritto (che, premesso, non mi è andato male ) con un orale. Arrivata in classe, dopo una scenata omerica per via del fatto che non avevo specificato che ero li per dare una comunicazione e non per segnare il mio voto dello scritto (e nel frattempo il mio cognome era stato arbitrariamente segnato sul registro- ommioddiooo)... ecco che si scopre che i voti più alti erano di coloro che avevano preparato una tesina da dieci pagine o giù di li su argomenti attinenti al corso. Al che io propongo al prof di fare l'orale a giugno (come era mio desiderio e diritto) ed esprimo la volontà di voler per l'appunto integrare il mio voto con una tesina del cazzo (chiaramente non mi sono espressa così, però 10 pagine per me sono na cippa). Il messere, povero depredato della sua dignità di essere umano, si altera, dicendomi "io sono pagato per fare 50 ore, gli esami non mi vengono pagati" e quindi, in sostanza, che gli rompo le palle a voler fare l'esame a giugno (da notare che c'è pure la sessione di settembre e quella straordinaria di febbraio) e oltretutto a voler portare una tesina che (come già era avvenuto per la parte scritta dell'esame) "dovrà essere corretta nel mio tempo libero". Al che io gli volevo rispondere: 


  1. Che non me ne frega una beneamata minchia se lo pagano "solo" per fare lezione e non per gli esami: il problema è suo.
  2. Baciasse a terra ad avere quel lavoro, visto che come professore fa schifo (sia a livello didattico che come persona visto che - e la cosa è risaputa - è di un viscido pazzesco)
  3. Le dispense che ci ha dato sono vecchie di 10 anni (e non voglio dire che esame sia ma, fidatevi, si tratta di una materia che non può non essere aggiornata almeno annualmente, se non peggio)
  4. Io con le mie tasse pago il suo servizio che corrisponde al mettere il culo su quella benedetta sedia e fare il suo lavoro, visto che di persone volenterose e preparate là fuori è pieno.
  5. Secondo regolamento io posso scegliere quando fare l'esame: se a febbraio, a giugno, a settembre o addirittura a febbraio dell'anno dopo. 
  6. Se gli altri hanno portato una tesina, beh, la porto anche io.
Ma chiaramente preferisco sfogarmi liberamente qui, visto che in Italia è meglio lasciare le cose come stanno. Ad ogni modo l'esame lo dò a giugno. E porto anche la tesina. Tiè.

domenica 19 febbraio 2012

Restare bloccati in ascensore.

Sicuramente vi sarà capitato e, se così non fosse, fidatevi, è più frequente di quanto non si immagini. Per me è la terza volta, ormai sono rodata, anzi, tengo dei corsi: COSA FARE PER PASSARE IL TEMPO MENTRE SI È BLOCCATI IN ASCENSORE. La cosa migliore da fare, chiaramente, è chiamare i vigili del fuoco, il numero è il 115. Ma se proprio volete gustarvi l'atmosfera elettrizzante e dinamica che si respira in quei tre metri cubici di aria che avete a disposizione per respirare, beh...ci sono mooolte possibilità. Per prima cosa: siete da soli o in compagnia? Se siete da soli potete viaggiare con la fantasia, pensate  a cosa ha fatto Kafka. Voi potete fare di meglio. Se siete in compagnia non fatevi trasportare dagli ovvi personaggi sofferenti delle più svariate forme di ansia da claustrofobia. Ce n'è sempre uno/a, è la regola. E poi aspettate. 

Lo so, devo fare la lista del kit di emergenza take away. DEVO.